Una nota ufficiale comunica il rifiuto ad eseguire le prove. La Asl mette a disposizione Usca e Uccp
TERAMO – Ufficialmente la campagna sui test sierologici al personale docente delle scuole e Ata, anche in Abruzzo e nel Teramano, è partita lunedì. Ma al momento ancora non si riesce a capire quando e come i prof potranno sottoporsi alla ‘punturina’ per testare l’eventuale positività agli anticorpi. A Teramo la situazione è complicata dal rifiuto ad eseguire i test dei medici di base aderenti ai sindacati Snami e Intesa sindacale: la Asl resta alla finestra in attesa di indicazioni regionali per mettere in campo il personale medico delle proprie strutture (che al momento non hanno la possibilità di registrare sul sistema Ts, Tessera sanitaria, i risultati degli eventuali test).
I circa 6.000 tra insegnanti e collaboratori scolastici, sono dunque in attesa di un chiarimento, dopo l’annuncio di Miur e Ministero della Salute che bisogna rivolgersi ai medici di famiglia per fare i ‘sierologici’. Sta di fatto comunque che la stragrande maggioranza di medici di medicina generale (si calcola circa oltre 220 sui 260 della provincia di Teramo), in particolare quelli aderenti alla Fimmg, sottoporrà i propri pazienti ai testi sierologici. Il problema dunque riguarda soltanto quei docenti e non docenti il cui medico di base segue le indicazioni dello Snami.
Lo Snami ha reso ufficiale la propria posizione in una nota inviata alla Asl di Teramo, in cui si sottolinea che non si tratta di una omissione essendo una prestazione non obbligatoria ma resa facoltativa dello Stato. Nella risposta, gestita dal direttore del Dipartimento della medicina territoriale, il dottor Valerio Profeta ha invitato i colleghi al senso di responsabilità nei confronti dei propri pazienti. Il problema starebbe nel timore di rischi legati all’eventuale individuazione di pazienti positivi nel corso dei test, con conseguente obbligo di quarantene e soprattuto di costose sanificazioni degli ambulatori. La Asl, nell’estremo tentativo di convincerli sull’assoluta sicurezza delle procedure, ha anche messo a disposizione gli ambulatori delle Uccp e delle Usca.
In queste ore tra gli insegnanti è circolato anche l’invito a rivolgersi agli ambulatori del Siesp, il Servizio di Igiene e Sanità pubblica in contrada Casalena, in tre giorni della settimana, oppure a chiamare il numero telefonico del Servizio, che però risulta sempre intasato. Ma la Asl ha precisato che questo servizio riguarda soltanto chi, ad esempio residente fuori provincia, non ha un medico di base di riferimento in zona.
Una cosa è certa. In attesa ancora che si chiarisca la reale attendibilità dei test sierologici, i docenti teramani e il personale Ata hanno espresso la volontà di sottoporsi agli esami, facoltativi, anche per un senso di rispetto e trasparenza nei confronti degli studenti e delle famiglie.